Il Covid-19 ha condotto a numerosi cambiamenti la nostra società. Nei prossimi mesi, dovremo imparare inevitabilmente a fare i conti con una nuova normalità, e questo varrà in ogni frangente della nostra vita. Lo stesso discorso è valido anche per tutto il mondo produttivo e della vendita, dove l’esigenza di proteggere lavoratori e clienti si farà sempre più sentire.
In questo articolo però, focalizzeremo l’attenzione sulla vendita al dettaglio del settore abbigliamento, su come questa dovrà garantire un ambiente sicuro per la clientela, prendendo in considerazione anche la gestione dell’inventario dei resi da camerino.
Coronavirus, abbigliamento e gestione resi da camerino
Come anticipato, il mondo della vendita di abbigliamento al dettaglio dovrà ricorrere ad alcune misure per tutelare l’incolumità della clientela. Queste forme di tutela non passano solamente dagli accessi contingentati nei locali commerciali, ma anche da una gestione dei resi da camerino divenuta sicuramente più problematica a causa del pericolo Coronavirus. Fortunatamente, come spesso accade, per ogni problema esiste anche una soluzione, che in questo caso arriva da Checkpoint Systems. Stiamo parlando di una rivoluzionaria soluzione software, basata su Saas, che potrà essere autonoma o integrata: IQ, ovvero Inventory Quarantine.
Tale soluzione permette ai rivenditori di abbigliamento di gestire le scorte restituite mettendole in una sorta di quarantena, per un determinato numero di ore. Tutto questo chiaramente rimuovendo dalla visibilità ai clienti gli articoli restituiti. Impostato secondo le misure del rivenditore, oppure quelle stabilite dal governo locale, il software consente di elaborare correttamente i capi di abbigliamento restituiti, rimettendoli in vendita solamente nel momento in cui saranno considerati sicuri. In questo modo si riducono ai minimi termini i rischi di esposizione al virus. In altre parole si massimizzano le vendite, minimizzando gli eventuali rischi per la salute.
Inventory Quarantine: cos’è e benefici
Abbiamo detto che IQ propone un software innovativo per contrassegnare gli articoli restituiti nei centri di evasione ordini e nei negozi, magari provenienti dai camerini. Con questa soluzione si avvia una sorta di “orologio” di quarantena virtuale, perché una volta che gli articoli saranno rientrati, rimarranno appunto in una zona sicura, stabilita dal rivenditore stesso. Questo chiaramente fino a che il periodo di quarantena non sarà terminato. Grazie all‘IoT quindi, a questo punto verrà inviata ai dipendenti una notifica push, che li informerà appunto che tali articoli sono oramai da ritenersi sicuri, e quindi pronti per essere rivenduti. Analizzando la situazione delle vendite durante il periodo di lockdown, una soluzione di questo tipo si renderà assolutamente necessaria nel prossimo periodo.
Durante il blocco, infatti, alcuni negozi online hanno visto crescere notevolmente i loro fatturati, con picchi che vanno oltre il 70%. Aumentando le vendite, in maniera fisiologica si alzerà anche il tasso di restituzione di scarpe e vestiti, stimato attorno ad un 30-40%. In questo modo: se non si corre ai ripari adottando soluzione efficaci, si rischia di insorgere in nuovi problemi logistici. In aggiunta, il potenziale pericolo derivante dalla merce proveniente dai camerini, crea ulteriori incertezze, anche per il cliente. Ma in questo frangente entra in gioco ancora una volta Inventory Quarantine, che potrà offrire un beneficio “collaterale”, rendendo l’adozione di questa soluzione, una sorta di mossa strategica di marketing.
Inventory Quarantine: in conclusione
Inventory Quarantine può rappresentare per quei venditori che utilizzeranno questa soluzione, una vera e propria mossa strategica di marketing, perché la clientela non potrà che guardare favorevolmente ad una misura messa in atto per salvaguardare proprio la sua salute. La gestione dei resi, soprattutto quelli da camerino, ha da sempre rappresentato una sfida notevole per i negozianti, ma il Covid-19 ancora una volta ha fatto da cassa di risonanza per alcune problematiche. All’orizzonte quindi, vediamo una sola esigenza, ovvero quella delle attività commerciali che devono tornare a regime il prima possibile, senza chiaramente dimenticare come la salute delle persone, dipendenti compresi, vada tutelata in ogni modo.