I lettori RFID stanno permeando sempre più nel settore della produzione industriale. La continua e crescente digitalizzazione dei processi industriali richiede investimenti in nuove tecnologie più pratiche ed efficienti, volte a massimizzare tempo e profitti.
Cos’è un lettore RFID
Un dispositivo di lettura RFID può essere considerato un’evoluzione del sistema di lettura dei barcode, disponibile da diversi anni in sistemi di cassa o logistica.
Un lettore RFID fa parte di un sistema di software e hardware, che comprende diversi elementi.
- Il lettore appunto, che funziona tramite radio frequenze, e il cui compito è leggere le informazioni contenute nei Tag.
- Un software interno che eventualmente filtri i dati e li invii a un dispositivo che li raccoglie, li gestisce o li archivia (può essere un computer o un server).
- I Tag RFID, che vengono applicati agli oggetti per identificarli più velocemente e senza margini di errore.
Quando si usa il lettore RFID
I campi d’applicazione di questi dispositivi sono molteplici. Nei settori come il trasporto e la logistica, i lettori RFID aiutano a smaltire in fretta i processi di gestione. In campo medico, possono aiutare a identificare rapidamente paziente, medico, o medicinali. In ambito industriale, i lettori sono fondamentali per snellire i processi di controllo e rendere più immediata la comunicazione di svariati dati. Un esempio? Il numero totale di pezzi sottoposti al controllo qualità in un determinato tempo. Le prospettive di applicazione di queste tecnologie sono limitate praticamente soltanto dall’ingegno.
Dove si è investito di più e perché
Il mercato dei lettori RFID si è diffuso principalemte in Nord America, grazie al forte sviluppo dei settori industriali improntati sul digitale. La presenza di aziende come Motorola e Honeywell ha indubbiamente contribuito alla graduale presenza di tali dispositivi nelle aziende americane. Ma in Europa la Datalogic e la Technology Solutions stanno facendo sì che anche il “vecchio continente” adoperi questi sistemi, piuttosto che altre soluzioni meno pratiche.
In passato, un altro ostacolo era la compresenza di standard diversi. Ad esempio, negli Stati Uniti, i lettori RFID UHF usano una banda diversa da quella europea. Tuttavia, ormai da diversi anni si è raggiunto uno standard globale grazie alla RAIN RFID Alliance.
La resistenza principale da parte degli acquirenti, spesso, è il costo d’ingresso all’apparecchiatura. Un costo che però viene ripagato grazie al tempo risparmiato e agli errori evitati. Oltre a una maggiore mole di controlli e di dati che permettono in ambito gestionale di effettuare scelte di business più consapevoli, e in generale di ottimizzare tutti i processi. Insomma, la diffusione dei lettori RFID è inesorabile, in quanto il guadagno in termini di tempo e precisione vale l’investimento iniziale da effettuare.
In conclusione
Pare quindi evidente che investire sulla tecnologia RFID sia una scelta lungimirante, in grado di arrecare margini di crescita ad imprenditori e produttori desiderosi di ridurre gli sprechi di tempo e rinnovare i meccanismi interni ed esterni delle proprie attività e della supply chain nel suo complesso.