L’Internet of Things (IoT) è un sistema di dispositivi informatici interconnessi, dotati di identificatori univoci, e con la capacità di trasferire dati su una rete in modo automatico, senza l’intervento umano.
Questi dispositivi connessi tra loro possono essere macchinari analogici o digitali, ma anche persone, animali e, potenzialmente, qualsiasi oggetto.
Più semplicemente, Internet of Things significa prendere tutte le cose del mondo e collegarle a Internet.
Un concetto apparentemente vago
Spesso si fa fatica a spiegare cos’è esattamente questo Internet delle Cose, perché è un concetto che ha molteplici sfaccettature, applicazioni e varianti. Può essere difficile definire un concetto quando vi sono così tanti esempi e possibilità.
Per aiutare a chiarire le idee, è importante innanzitutto capire i vantaggi di collegare le cose a Internet. Perché dovremmo voler collegare tutto a Internet?
Perché l’IoT è così importante
Quando qualcosa è connesso a Internet, significa che può inviare e/o ricevere informazioni. Questa capacità di comunicare rende le cose intelligenti.
Prendiamo come esempio uno smartphone. Oggigiorno, è possibile ascoltare praticamente qualsiasi canzone al mondo con il proprio smartphone, ma non perché il telefono ha effettivamente in memoria tutte le canzoni del mondo. È perché ogni canzone del mondo è memorizzata da qualche altra parte, ma il cellulare può inviare informazioni (chiedendo quella canzone) e quindi ricevere informazioni (lo streaming di quel brano sul telefono).
Per essere intelligente, una cosa non ha bisogno di avere una grande capacità di storage, né di calcolo.
Tutto ciò che una Cosa deve fare, per diventare smart, è connettersi a uno storage o a computer con una grande capacità di calcolo. La connessione è una condizione necessaria e sufficiente a rendere qualsiasi oggetto un’entità intelligente, in grado di fornire dati, ma anche di prendere iniziative e di agire sulla base delle informazioni che riceve.
Nell’Internet of Things, tutte le cose che sono connesse a Internet possono essere suddivise in tre categorie:
- Cose che raccolgono informazioni e poi le inviano.
- Cose che ricevono informazioni e poi agiscono su di esse.
- Cose che svolgono entrambe le funzioni.
E tutti e tre di questi hanno enormi benefici che si alimentano l’un l’altro.
1. Raccolta e invio di informazioni
In questa prima categoria parliamo quindi di sensori. Possono essere sensori di temperatura, sensori di movimento, sensori di umidità, sensori di qualità dell’aria, sensori di luce, praticamente sensori di qualsiasi cosa. Questi sensori, insieme a una connessione, consentono di raccogliere automaticamente le informazioni dall’ambiente le quali, a loro volta, ci consentono di prendere decisioni più ponderate.
Per fare un esempio, nel campo dell’agricoltura, ottenere automaticamente informazioni sull’umidità del suolo significa essere in grado di dire agli agricoltori quando esattamente i loro campi devono essere annaffiati. Evitiamo così di irrigare troppo o troppo poco, riducendo gli sprechi e ottimizzando le risorse e le colture.
Parafrasando, si potrebbe dire che, come la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto consentono a noi esseri umani di percepire e dare un senso al mondo, allo stesso modo i sensori consentono alle macchine di dare un senso al mondo.
2. Ricevere e informazioni e agire di conseguenza
Questa in realtà non è una particolare innovazione. Tutte le macchine ricevono informazioni e poi agiscono. La stampante riceve un documento e lo stampa.
Grazie a Internet, è possibile, come sappiamo, attivare una macchina da remoto. Il vero potere dell’Internet of Things scaturisce quando le cose possono raccogliere informazioni, inviarle, e al tempo stesso riceverne altre e agire di conseguenza.
3. Fare entrambe le cose
Torniamo rapidamente all’esempio dell’agricoltura. I sensori possono raccogliere informazioni sull’umidità del terreno per dire al contadino quanto irrigare le colture. Ma in realtà, in questo esempio, il contadino non è più necessario.
Il sistema di irrigazione può accendersi automaticamente secondo necessità, in base alla quantità di umidità presente nel terreno.
Possiamo fare un ulteriore passo avanti. Se il sistema di irrigazione riceve informazioni sul meteo (grazie alla sua connessione Internet), può anche sapere quando pioverà e deciderà di non irrigare i raccolti oggi perché saranno comunque bagnati poco più tardi dalla pioggia.
Abbastanza sorprendente, vero? Ma non è finita qui. Tutte queste informazioni sull’umidità del suolo, sulle modalità di irrigazione, sulla crescita effettiva dei raccolti, possono essere raccolte tutte e inviate da molti sensori a un computer con una maggiore capacità di calcolo. Grazie una grande base di dati, questo computer potrà eseguire algoritmi più complessi ed elaborare deduzioni ancora più utili e interessanti.
E fin qui abbiamo preso in considerazione solo un tipo di sensore. Pensate ora di aggiungere altri sensori per registrare altri dati su luce, qualità dell’aria, temperatura, etc. Con decine, centinaia, migliaia di aziende agricole che raccolgono tutte queste informazioni, gli algoritmi possono elaborare incredibili intuizioni su come migliorare la crescita delle colture, facilitando la produzione di cibo per la popolazione mondiale.
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