Boom RFID nel retail, lo studio di Accenture

Accenture, negli ultimi otto anni, ha approfonditamente studiato la tecnologia RFID applicata all’ambito delle vendite e del retail. Secondo la multinazionale irlandese, si tratta di una tecnologia oramai indispensabile, che è qui per restare e che cresce mese per mese.

Secondo l’azienda, operante nei settori di consulenze strategiche, direzionali e di esternalizzazione, la maggioranza dei rivenditori (si stima l’80%) afferma che i benefici forniti dall’RFID non possono essere sostituiti da nessuna tecnologia ad oggi esistente. I privati che che hanno adottato l’RFID in maniera permanente hanno riportato un Return of Investment (ROI) pari al 10%, un dato in crescita se confrontato con il 9,2% dei due anni precedenti. Ad oggi, vi sono ancora moltissime possibilità per dare ancora valore e per sfruttare la tecnologia RFID, al fine di soddisfare le promesse fatte ai clienti.

Cos’è l’RFID, la tecnologia che risuona fra i rivenditori

L’RFID è una tecnologia nota come ‘identificazione a radiofrequenza’ (in inglese, Radio-Frequency IDentification, da cui l’acronimo RFID). Si tratta di un innovativo sistema di riconoscimento e di identificazione (nonché di memorizzazione automatica) di dati e di informazioni senza contatto ravvicinato, a distanza.

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L’RFID è principalmente basato sull’archiviazione di alcuni dati in specifici dispositivi elettronici passivi, chiamati Tag. Questi sono in grado di dare una risposta a una chiamata di prossimità che avviene da parte di dispositivi attivi, che possono essere fissi o portatili, e vengono in gergo denominati lettori oppure reader RFID.

Sia il riconoscimento che lo switch di dati fra l’elemento passivo e quello attivo viene effettuato tramite l’utilizzo di onde in radiofrequenza. Di recente, nell’RFID è stata implementato un importante standard: stiamo parlando dell’NFC (dall’inglese Near Field Communication), il quale è in grado di consentire uno scambio di informazioni fra due dispositivi vicini tra loro, a una distanza di circa 5 centimetri. La particolarità dell’NFC è che è presente in quasi tutti gli smartphone in circolazione.

Negli ultimi anni, la tecnologia di identificazione a radiofrequenza (RFID) ha subito un’importante e rapida evoluzione. Infatti, è passata dall’essere un sistema utilizzato parzialmente nella vendita al dettaglio, ad essere uno strumento di identificazione globale. L’RFID è quindi in grado di portare risultati di business elevati a tutti i rivenditori che, ovunque nel mondo, si affidano a questa tecnologia emergente.

Lo studio di Accenture

Durante l’enorme studio di otto anni effettuato da Accenture, l’azienda ha analizzato l’RFID nell’ambito della vendita al dettaglio. In questo settore specifico, Accenture ha scoperto come la tecnologia RFID sia diventata ormai imprescindibile: si tratta dunque di un sistema la cui adozione è in crescita, e che è destinato a restare e ad evolversi durante i prossimi anni. In seguito ad un anno imprevedibile e unico, il 2020, i rivenditori hanno cominciato a utilizzare con ancor più frequenza la tecnologia RFID, al fine di adattarsi alle nuove problematiche di mercato.

Scarica qui il report completo di Accenture

L’RFID si è dimostrata la tecnologia primaria nell’elenco stilato: meno del 5% dei rivenditori che sono stati coinvolti nello studio hanno dichiarato di non voler considerare l’RFID ora né negli anni futuri. È chiaro, invece, l’interesse che si percepisce nel settore: la maggioranza dei rivenditori coinvolti (ben l’80%) si è mostrata infatti piacevolmente sorpresa dai vantaggi dell’RFID. Quasi tutti i rivenditori si sono detti fedeli a questo sistema e sono consci che i benefici della radiofrequenza non possono, ad oggi, essere rimpiazzati da altre tecnologie.

La forte espansione dell’RFID nella vendita al dettaglio

Come anticipato, l’RFID è in forte crescita. Il mercato preponderante e dove l’adozione complessiva è maggiore è il Nord America, specialmente grazie alla presenza degli USA. Il continente continua ad essere il più importante utilizzatore di questo sistema a radiofrequenza. Accenture ha osservato infatti come il 93% dei rivenditori intervistati siano utilizzatori di RFID.

Se si esamina l’adozione piena e quotidiana (e non la sola sperimentazione oppure l’implementazione senza utilizzo assiduo), si sono registrati volumi enormi e in aumento in Nord America, in Europa e persino nell’area Asia-Pacifico. L’aumento e la diffusione dell’RFID è evidente rispetto allo studio che Accenture ha effettuato sulla diffusione dell’RFID di due anni fa.

La ragione di questa crescita importante è semplice: nel settore della vendita al dettaglio, i rivenditori stanno osservando i numerosi vantaggi che la tecnologia offre. L’RFID, infatti, semplifica l’attività quotidiana e rende possibile azioni con una precisione decisamente più elevata, per esempio negli inventari; si tratta, quindi, di un elemento chiave per le capacità omni-canale.

La crescita sempre maggiore dell’adozione dell’RFID si accompagna a una crescita nel ritorno agli investimenti e agli ampliamenti dei casi d’uso per la suddetta tecnologia. Nello studio sull’RFID eseguito quest’anno, Accenture ha compreso con ampio margine come i rivenditori più flessibili stiano apprendendo nuove funzioni d’utilizzo. Nella maggior parte dei casi la visibilità e l’accessibilità all’inventario resta l’utilizzo preponderante. L’RFID, d’altra parte, si rivela molto utile nel migliorare la visibilità di una catena di approvvigionamento, per la quale le offerte omni-canale sono decisamente indietro.

Con l’aumento dei casi d’uso al dettaglio, aumenta anche il valore RFID

Data l’oramai evidente crescita nell’adozione di RFID, dei casi d’uso completi e della maggiore abilitazione omni-canale, gli investimenti su questa tecnologia sono in continuo aumento. Lo studio di Accenture dimostra come un rivenditore che abilita almeno cinque (o più) esperienze d’acquisto omni-canale, sia in grado di registrare in media un ROI superiore di un quinto – confrontato con un rivenditore che invece ha adottato la tecnologia RFID solamente a quattro o meno esperienze d’acquisto omni-canale.

I vantaggi delle tecnologie RFID sono dunque enormi ed evidenti, ma c’è un altro fattore che negli ultimi due anni ha spinto a una crescita dei sistemi a radiofrequenza. Stiamo parlando della pandemia da COVID-19, che nel 2020 ha ribaltato completamente i mercati internazionali e il modo di acquistare e vendere merci.

La pandemia mondiale ha colpito in maniera diretta i rivenditori, facendo sì che essi velocizzassero l’adozione della tecnologia RFID rispetto ad altre soluzioni meno efficienti. Si tratta di un’ottima notizia per l’espansione di questa tecnologia: com’è stato accennato, la maggior parte dei rivenditori al dettaglio coinvolti nello studio di Accenture (circa l’82%) si dimostra soddisfatto dell’RFID. Questi professionisti concordano sul fatto che la radiofrequenza sia ad oggi sostanziale nel panorama delle tecnologie emergenti. L’83% dei professionisti intervistati concorda come questa tecnologia sia un ‘ottimo compagno di lavoro’. Il 10% dei lavoratori interessati presenta ROI per gli utilizzatori completi di RFID con cinque o più casi d’uso omni-canale.

Il potenziale dell’RFID viene sbloccato dai rivenditori

Come avviene spesso durante la diffusione di tecnologie innovative, anche l’adozione dell’RFID comporta una serie di importanti cambiamenti che devono essere assimilati. Sia i rivenditori che i lavoratori dipendenti nel settore della vendono al dettaglio devono comprendere a fondo che i vantaggi della radiofrequenza: essi superano di gran lunga le sue (poche) complessità.

Il grande studio ha posto l’accento sul fatto che i rivenditori sono mediamente in grado di implementare l’RFID in maniera eccellente. Anche grazie all’aumento dell’utilizzo nella vendita al dettaglio, è aumento il valore dell’RFID in quanto tecnologia.

Proprio grazie alla diffusione capillare di questa tecnologia, sono sempre più elevati i casi d’utilizzo completi nonché l’abilitazione omni-canale, e gli investimenti in denaro sull’RFID crescono giorno per giorno. E quando i rivenditori abilitano cinque o più esperienze di acquisto omni-canale, registrano un ROI superiore del 20% rispetto ai rivenditori che hanno abbinato la tecnologia solo a quattro o meno esperienze di acquisto omni-canale.

Tanto complesso quanto completo, lo studio realizzato da Accenture evidenzia però anche una criticità. Infatti, secondo l’azienda irlandese, affinché l’utilizzo della tecnologia RFID sia efficiente, questa deve essere supportata appieno nell’organizzazione complessiva di un rivenditore. Questo riguarda ogni parte della catena, a partire dall’approvvigionamento degli store fisici fino all’inventario. Tutti i componenti della squadra di lavoro devono comprendere il funzionamento dell’RFID e le sue potenzialità.

La leadership di questa tecnologia è destinata a diventare concreta. Tuttavia, potrà prendere terreno solo se l’adozione avverrà condividendo i benefici ed il successo dei rivenditori insieme ai propri dipendenti. Accenture, dunque, ha dimostrato quanto sia essenziale comprendere, spiegare e credere nel valore dell’RFID e nella sua importanza per l’adozione in futuro.

Gabriele Barbesta

Da anni si occupa di tecnologie RFID, con particolare interesse per l'NFC e le sue applicazioni nel mondo sia business che consumer.

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